La ricerca svolta dall’Istituto in quest’ambito è dedicata innanzitutto all’analisi della struttura e delle dinamiche del mercato del lavoro e del tessuto produttivo, ovvero alla valutazione delle politiche attive e passive per il lavoro.
Le attività di ricerca riguardano nello specifico: la composizione dell’occupazione, l’evoluzione dell’offerta di lavoro, la distribuzione dei salari e dei redditi; le implicazioni dei fenomeni strutturali in ambito sociale, demografico e tecnologico per la dinamica del mercato del lavoro, ponendo specifica attenzione al ruolo della regolamentazione istituzionale e degli assetti delle relazioni industriali, al tema della partecipazione e inclusione di genere e allo sviluppo di modelli di organizzazione del lavoro; il funzionamento del tessuto imprenditoriale con specifica attenzione all’analisi della produttività, degli investimenti, del costo del lavoro e dell’organizzazione delle risorse umane nei mercati interni del lavoro; l’analisi e la valutazione socio-economica ed econometrica delle politiche pubbliche aventi per oggetto la variazione degli assetti istituzionali del mercato del lavoro, gli schemi di incentivazione fiscale per l’occupazione e gli investimenti e, più in generale, dei progetti finanziati nell’ambito del PNRR.
L’ambito di interesse che riguarda l’accumulazione del capitale umano e il suo allineamento con le previsioni dei fabbisogni professionali (e dei connessi fabbisogni formativi) presenta elementi di trasversalità e interconnessione tra le macroaree del lavoro e della formazione.
Le attività di ricerca e analisi sono finalizzate ad approfondire strumenti conoscitivi, metodologie ed evidenze empiriche in campo socioeconomico in grado di costituire una base conoscitiva, a disposizione dei policy maker, per le scelte delle politiche pubbliche e delle misure di intervento concernenti il lavoro, il sistema delle imprese, la sicurezza sociale e l’investimento in capitale umano. In tale contesto rientra anche l’analisi delle misure adottate in questi campi nelle tre fasi del policy making (ex ante, in itinere ed ex post), con attenzione al gender impact approach.
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