Giovedì 15 luglio si tiene il sesto e ultimo incontro, prima della pausa estiva, del ciclo “I seminari del giovedì” organizzati da Inapp.
Obiettivo principale è condividere, sia all’interno che all’esterno dell’Istituto, la conoscenza dei risultati finali ed intermedi delle ricerche in corso, creando un proficuo confronto tra studiosi e studiose.
In questa occasione Manuel Marocco, Massimo Resce e Achille P. Paliotta, Inapp presentano il lavoro “L’obiettivo innovazione nella contrattazione di secondo livello, shock pandemico e prospettive”.
A partire da analisi di tipo quantitativo condotte sui dati amministrativi relativi alle domande per accedere al beneficio fiscale della detassazione del salario variabile riformato dalla Legge di Stabilità per il 2016, si è riusciti a fotografare la distribuzione delle domande e dei contratti collettivi stipulati per dimensione di impresa, per settore e territorio. Tuttavia, alcuni quesiti sull’efficacia della misura governativa e sul ruolo della contrattazione di secondo livello rimangono irrisolti. Per tale motivo è stata anche condotta un’indagine di campo di tipo qualitativo, svolta mediante interviste in profondità rivolte a quattro aziende che hanno beneficiato dell’incentivo. Finalità generale dell’indagine è stata quella di verificare l’esito della policy, nella doppia direzione del radicamento ulteriore della contrattazione decentrata e della reale utilità dei premi sul salario accessorio nello stimolare incrementi di performances e contestualmente di verificare l’importanza dell’innovazione nella competitività aziendale. Oltre a queste finalità si è cercato anche di identificare le scelte operate dalle imprese sui meccanismi di aggancio della contrattazione di secondo livello ai premi di risultato, in particolare sotto la lente dell’innovazione, dell’organizzazione del lavoro e della valorizzazione del capitale cognitivo in azienda.
Nel corso del seminario, ricostruito l’impianto istituzionale della misura, si da conto delle informazioni macro ricavabili dall’analisi dei dati amministrativi, dell’esito degli studi di caso, anche alla luce della pandemia (le aziende sono state nuovamente intervistate alla fine del 2020), nonché delle attività future che il gruppo di ricerca intende svolgere, utilizzando la stessa base informativa.