Martedì 7 febbraio nuovo appuntamento con i “Seminari di Inapp” il cui obiettivo è discutere gli sviluppi della ricerca scientifica nei campi di interesse per il nostro Istituto, e condividere i risultati finali e intermedi delle ricerche in corso. Alle ore 11.00 si svolge in modalità ibrida il ventinovesimo incontro. In questa occasione Massimo Resce, ricercatore Inapp, presenta il lavoro dal titolo “Evoluzione dei premi di risultato nella contrattazione di secondo livello e shock pandemico” di cui sono autori anche Manuel Marocco e Achille Paliotta, ricercatori Inapp. Al termine della presentazione è prevista la discussione di Nicoletta Brachini, responsabile dell’Osservatorio sulla contrattazione di secondo livello CGIL-Fondazione Giuseppe Di Vittorio.
In un sistema economico come quello italiano, caratterizzato da stagnazione salariale e bassa crescita della produttività del lavoro, assume un’importanza significativa la contrattazione dei premi di risultato (PdR) che può rappresentare un meccanismo di stimolo e regolazione per entrambi i fronti. I PdR costituiscono dei tipici elementi integrativi della retribuzione contrattuale e consistono sostanzialmente in vere e proprie poste monetarie aggiuntive. L’accezione “premio di risultato” sta a significare che l’erogazione dell’importo stabilito si concretizza al raggiungimento di un obiettivo, vale a dire di uno specifico, misurabile e incrementale risultato aziendale. Con le leggi 208/2015 e 232/2016 (rispettivamente Legge di Bilancio per l’anno 2016 e per l’anno 2017) il legislatore reintroduce, a titolo definitivo dopo una fase sperimentale, la tassazione agevolata dei premi di risultato. Oggi, la nuova Legge di Bilancio (L. 197/2022) ha potenziato ulteriormente la misura dimezzando al 5% l’aliquota fiscale sui premi di risultato.
Il seminario promosso da Inapp promuove un approfondimento sul tema partendo dalle evidenze del Report “Il premio di risultato nella contrattazione collettiva in Italia. Evoluzioni e modifiche a seguito dello shock pandemico”, che affronta la problematica della detassazione del PdR nella contrattazione collettiva in Italia, soffermandosi sulle recenti evoluzioni, con particolare riferimento allo shock determinato dalla crisi socioeconomica derivante dalla pandemia da Covid-19.