17.02.2023 – Nel 2007 una risoluzione delle Nazioni Unite istituiva la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale fissandone la ricorrenza nella data del 20 febbraio. Ma a livello globale oggi si stima che più di 40 milioni di persone siano coinvolte dai circuiti della tratta.
In riferimento a questo tema così importante per le politiche pubbliche e in concomitanza con questa celebrazione internazionale, l’Inapp ha pubblicato uno studio che documenta alcuni tra gli aspetti estremi dello sfruttamento di esseri umani indotto tramite frode, coercizione e violenza. Il paper Il lato oscuro della globalizzazione. Osservazioni su traffico di esseri umani e prestazioni servili presenta una ricognizione sul tema della tratta che combina fonti di istituzioni internazionali e analisi della letteratura scientifica, proponendo chiavi di lettura emergenti che possono contribuire a comprendere meglio le difficoltà di intervento, specie in merito ai profili di vittime e trafficanti. In particolare si sottolinea che il fenomeno, “malgrado il progressivo perfezionamento di apparati sanzionatori e di azioni coordinate tra Stati e Agenzie sovranazionali non appare affatto in via di ridimensionamento o dismissione, e che anzi nel corso degli ultimi anni ha mostrato di avere capacità pervasive di non poco conto, fino a interessare praticamente tutte le aree geografiche del pianeta nei flussi di mobilità forzata che connettono i contesti di origine delle persone sfruttate con i Paesi di destinazione”.
Il volume di affari è infatti impressionante: il lavoro forzato è in grado di produrre, su base annuale, guadagni netti illegali superiori a 150 miliardi di dollari. Mentre, a livello mondiale, il sex trafficking viene ritenuto il crimine transnazionale più redditizio, subito dopo il mercato delle droghe: si calcolano profitti pari a 23,5 miliardi nella sola Europa. In termini percentuali, il numero di vittime di tratta a fini di sfruttamento sessuale ha sempre rappresentato la maggioranza dell’universo di riferimento, ma va significativamente riducendosi la forbice rispetto al segmento delle prestazioni servili in altri ambiti, tra cui il lavoro agricolo.
Nello studio, redatto da Antonello Scialdone, responsabile della struttura Inapp Economia civile e processi migratori, sono anche presenti richiami a risultati e criticità delle azioni istituzionali di contrasto messe finora in campo nel contesto italiano, e viene anche fornita una prima rappresentazione del nuovo Piano Nazionale d’Azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani 2022-2025, recentemente approvato.