Il 24 e 24 febbraio, a Palermo presso i Cantieri Culturali alla Zisa, si svolge il Colloquio “Cicatrici, geografie e femminismi: dialoghi di guarigione, desiderio e critica”. Promosso dal Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo con la collaborazione di Goethe-Institut, l’appuntamento vuole riflettere intorno al nesso tra geografie e teorie femministe, attraverso un confronto intergenerazionale e intersezionale.
In un’epoca segnata da crisi continue e fortemente caratterizzata da cambiamenti ecologici e sociali, si richiede con particolare attenzione uno spazio di analisi delle connessioni tra le teorie femministe e altre forme di contestazione di una visione ‘normalizzata’ del mondo. Il tema delle cicatrici, individuato come elemento-guida dell’evento, si presta a interpretazioni diverse: possono intendersi quali segni che saldano tessuti, lasciandone traccia, o ferite che rimangono aperte, o ancora come tracce di contaminazioni.
Tra i relatori che aprono la prima sessione dei lavori si segnala la presenza di Elena Dell’Agnese, Presidente AGEI. Nel pomeriggio di venerdì 24 febbraio la ricercatrice Inapp Maria Parente presenta il contributo “Geografia delle cicatrici. Le donne dell’America Latina tra patriarcato e sfruttamento ambientale”, di cui è autrice con Tiziana Di Iorio (Inapp), che tratta di percorsi di militanza e riflessione in ottica decoloniale e intersezionale.