Dall’Automazione industriale a quella algoritmica, l'impatto sull'occupazione e la forza lavoro

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Data inizio 20 Gen 2022 09:15
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Giovedì 20 gennaio riprende il ciclo “I seminari del giovedì” organizzati da Inapp. Obiettivo principale è discutere gli sviluppi della ricerca scientifica nei campi di interesse per il nostro Istituto, e condividere i risultati finali ed intermedi delle ricerche in corso nell’ambito dell’Istituto. Alle ore 11:00 si tiene on line il tredicesimo incontro. In questa occasione Priscila Lauande, avvocata, dottoranda della Sapienza Università di Roma e direttrice del Comitato Scientifico dell’Istituto Italo-Brasiliano di Diritto del Lavoro, e Massimo De Minicis, ricercatore Inapp, presentano il lavoro: “Dall’Automazione industriale a quella algoritmica, l’impatto sull’occupazione e la forza lavoro”.

L’obiettivo del lavoro è proporre una interpretazione dell’automazione, applicata ai processi di produzione capitalistici, come costruzione teorica, costituita da idee e concetti prima che da un sistema tecnologico. Lo studio, definendo in termini teorici l’automazione tecnologica, ne evidenzia alcuni passaggi cruciali della sua evoluzione. Il primo fa riferimento alla sua genesi concettuale, la tecnologica applicata alla produzione industriale meccanica rappresentata, come base tecnica, dalle macchine industriali termodinamiche.

La seconda fase si riferisce all’introduzione dei primi dispositivi cibernetici digitali nella produzione industriale degli anni ‘60 del XX secolo (Lean production), di cui gli studi di Accornero, Alquati, Gallino rappresentano una analisi conoscitiva fondamentale con l’introduzione del concetto di informazione operativa operaia.

Il terzo passaggio è quello riferibile all’automazione algoritmica nella organizzazione del lavoro e della produzione delle Platform work.

Ulteriore obiettivo è la rappresentazione del contrasto teorico che ha da sempre caratterizzato ogni fase evolutiva del concetto di automazione tecnologica capitalistica: la sua capacità nel determinare una minore centralità della forza lavoro (post-work society) o una radicale intensificazione dei suoi livelli di produttività.