Sulla base delle due metodologie utilizzate dall’indagine PIAAC (test cognitivi e questionario) è stato possibile analizzare sia le competenze possedute dai lavoratori in termini di literacy e numeracy, sia le competenze richieste ed agite nei luoghi di lavoro. Ciò ha consentito inoltre di analizzare la questione dello skill mismatch.
Dalle risposte ai test emerge che i due terzi degli occupati non raggiunge il livello 3 in literacy (66,3%). La situazione risulta differenziata per macro-aree territoriali: il Nord-Est e il Centro presentano le percentuali più basse di lavoratori che si collocano al di sotto del livello 3 di competenza (rispettivamente 59,1% e 58,3%) e di lavoratori che si collocano al livello 1 (circa il 18%).
Percentuale di occupati per livello di literacy ed area geografica
L’Italia presenta valori inferiori alla media OCSE-PIAAC per quanto riguarda le competenze agite di lettura, scrittura e calcolo e per le competenze di discrezionalità, di apprendimento al lavoro e di influenzamento di altre persone. Supera, invece, la media OCSE-PIAAC nella frequenza di utilizzo delle competenze di ICT e problem solving al lavoro, presentando una delle medie più alte tra tutti i Paesi partecipanti. Tale quadro sembra far emergere la prevalenza di contesti produttivi che privilegiano maggiormente competenze più tradizionalmente legate ad un’organizzazione del lavoro di tipo manifatturiero/tradizionale.
Medie di utilizzo delle competenze al lavoro
Medie di utilizzo delle competenze al lavoro
Nota: valori prossimi allo 0 suggeriscono una bassa frequenza di utilizzo di una determinata competenza e valori prossimi a 4 suggeriscono una frequenza elevata.
Per quanto riguarda il qualification mismatch, in Italia gli over-qualificati[1] sono il 13% (a fronte di una media OCSE-PIAAC del 21%), mentre i sotto-qualificati[2] sono oltre il 22%: l’Italia ha infatti la percentuale di sotto-qualificati più alta tra i Paesi partecipanti a PIAAC. La media OCSE-PIAAC dei sotto-qualificati è del 13%.
Le percentuali relative allo skill mismatch (si veda il grafico seguente) sono queste: per la literacy la media degli over-skilled italiani è di 11,7%, a fronte di una media OCSE-PIAAC pari all’10,3%, mentre la media degli under-skilled è del 6% a fronte di una media OCSE-PIAAC del 3,6%. La situazione non è molto diversa per la numeracy: gli over-skilled sono il 12,6% contro il 10% della media OCSE-PIAAC, mentre gli under-skilled sono il 7,5% a fronte di una media OCSE-PIAAC pari al 3,6%.
Over-skilled e under-skilled: Italia e media OCSE-PIAAC
[1] “Overqualification”: una situazione in cui l’individuo ha un livello di istruzione (in termini di qualificazioni) superiore a quello richiesto dal suo lavoro.
[2] “Under-qualification”: Una situazione in cui l’individuo ha un livello di istruzione (in termini di qualificazioni) inferiore a quello richiesto dal suo lavoro.
Sintesi ed elaborazione dati a cura di Michela Bastianelli e Fabio Roma