Le professioni comprese in questa unità applicano procedure, regolamenti e tecnologie proprie per controllare e garantire l'efficienza dei processi di raccolta, selezione, trattamento e smaltimento dei rifiuti. Contribuiscono a valutare ed attuare programmi per la bonifica e il risanamento di aree inquinate.

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Nuovo sistema di competenze

[TEXT1] A fronte delle innovazioni e dei cambiamenti che si prevede si verificheranno nell’esercizio della professione, anche il set di competenze professionali che questi tecnici dovranno possedere nei prossimi anni dovrà aggiornarsi, alla luce della nuova concezione delle bonifiche in un’ottica di simbiosi industriale e dell’evoluzione delle attività di raccolta e trattamento dei rifiuti in una logica di economia circolare. In particolare, oltre al bagaglio di competenze di natura tecnica già richiesto a questa figura professionale, sarà necessario acquisire le seguenti competenze professionali: conoscere e valorizzare nella propria attività i principi della sostenibilità ambientale; conoscere e aggiornare costantemente le proprie conoscenze in materia di normative nazionali ed europee di riferimento sui rifiuti e sull’inquinamento ambientale. In particolare, si prevede nel prossimo futuro la necessità di implementare le conoscenze e competenze in materia di RAEE, oggi peraltro già puntualmente normati, stante il peso sempre maggiore che, in prospettiva, assumerà il settore dei rifiuti elettronici ed elettrici; essere in grado di capire se, da un punto di vista ambientale ed economico, è possibile effettuare il recupero dei rifiuti come materia e/o come energia diretta e saper valorizzare i materiali di recupero attraverso interventi di riutilizzo degli stessi, alla luce delle innovazioni tecnologiche rispetto alle quali mantenere un costante aggiornamento; possedere competenze digitali tali da assicurare l’utilizzo di software e strumenti informatici utili per svolgere le proprie attività.

[TEXT2]

Ridefinizione degli assetti professionali

[LISTA 2]L’evoluzione di questa figura professionale vedrà una progressiva separazione fra i tecnici addetti alla raccolta e al trattamento dei rifiuti e i tecnici addetti alle bonifiche ambientali. Si tratta, infatti, di due profili occupazionali che, seppure collegati, si occupano, di fatto, di seguire fasi diverse e svolgono compiti differenti. Sostanzialmente diverso è anche il set di competenze che devono possedere: il tecnico della bonifica interviene, infatti, in situ, deve conoscere la natura fisico-chimica degli inquinanti e le proprietà dei terreni da bonificare, avere nozioni di base di geologia e deve saper effettuare trattamenti fisici, chimici e biologici dei terreni in loco, mentre questo tipo di competenze non è richiesto ai tecnici che intervengono nella raccolta e nel trattamento dei rifiuti urbani o industriali. Il tema delle bonifiche ambientali negli ultimi dieci anni è divenuto, peraltro, sempre più rilevante, anche grazie ai finanziamenti europei in materia, e sempre più lo diverrà in futuro, secondo una concezione della bonifica di siti industriali come riqualificazione di un territorio per la creazione di un nuovo sito produttivo a fini di reindustrializzazione, in un’ottica di simbiosi industriale e nella direzione del riutilizzo dei siti bonificati mediante recupero dell’ecosistema. Anche i tecnici della raccolta e del trattamento dei rifiuti dovranno aggiornarsi, in una logica di economia circolare, nella direzione della minimizzazione degli impatti ambientali e di una progressiva identificazione del trattamento dei rifiuti con la valorizzazione degli scarti. In questo senso, nei prossimi anni questi tecnici dovranno occuparsi sempre di più della raccolta e del trattamento dei materiali riconosciuti come materia prima seconda, nella citata logica della circular economy.

[TEXT3] Di seguito i principali compiti che caratterizzano la UP individuata, così come risultanti dall'Indagine Campionaria sulle professioni realizzata congiuntamente dall’Isfol (ora INAPP) e dall’Istat nel 2014. Segue, il dettaglio delle indicazioni dei partecipanti al Tavolo in merito all'esistenza eventuale di compiti innovati rispetto a quelli già presenti e/o di compiti completamente nuovi.

[LISTA 3] Compiti Attuali
  • organizzare i servizi di ritiro e trasporto dei rifiuti (analizzare le caratteristiche dei rifiuti, programmare la raccolta differenziata, ecc.)
  • organizzare i servizi di smaltimento dei rifiuti (analizzare le caratteristiche dei rifiuti, differenziare il trattamento, ecc.)
  • controllare la documentazione allegata alle merci in entrata
  • controllare la logistica e la funzionalità degli impianti o dei macchinari
  • gestire e controllare la sicurezza degli ambienti e delle attrezzature
  • scegliere strumenti o metodi per ottimizzare i servizi
  • promuovere l'innovazione delle tecnologie per il trattamento dei rifiuti urbani e industriali
  • organizzare i servizi di manutenzione di siti fognari civili e industriali
  • gestire interventi straordinari (es. allagamenti) su richiesta della protezione civile
  • eseguire ispezioni o sopralluoghi
[LISTA 4] Compiti Innovati
  • Con particolare riferimento alle attività di raccolta e trattamento dei rifiuti, questi tecnici dovranno occuparsi dell’organizzazione dei servizi di ritiro e trasporto dei rifiuti (analizzare le caratteristiche dei rifiuti in base all’origine, alla pericolosità e alle caratteristiche merceologiche e chimico-fisiche, programmare la raccolta differenziata, ecc.) e dei servizi di smaltimento dei rifiuti (analizzare le caratteristiche dei rifiuti, differenziare il trattamento, ecc.) ponendo particolare attenzione ad assicurare una corretta gestione dei rifiuti in funzione della normativa vigente, con riferimento soprattutto alle filiere oggi puntualmente normate e con più ampie possibilità di crescita nel futuro. In particolare, dovranno monitorare e gestire il rifiuto secondo la normativa in vigore in materia di RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), pneumatici, oli esausti, pile e accumulatori, ecc. Questi tecnici dovranno, inoltre, valutare ed eseguire attività di trattamento dei rifiuti urbani e industriali utilizzando tecnologie innovative (individuando migliorie o innovazioni tecnologiche per il settore di impiantistica di riferimento) e perseguendo sempre l’obiettivo di un’organizzazione del ciclo di gestione dei rifiuti sostenibile sotto il profilo ambientale.
[LISTA 5] Compiti Nuovi
  • L’esigenza di svolgere le attività di raccolta e trattamento dei rifiuti in una logica di sostenibilità ambientale e di economia circolare introducono alcuni compiti nuovi per questi tecnici: tradurre esigenze di produttività, razionalità economica e di sostenibilità ambientale in forme organizzate e coordinate di lavoro; valutare l’impatto ambientale dell’impianto di trattamento sull’ecosistema circostante e delineare interventi di minimizzazione; applicare tecniche e trattamenti dei prodotti in uscita per massimizzarne l’utilizzo e il reintegro e, più in generale, massimizzare all’interno dell’impianto le attività di recupero e minimizzare quelle dello smaltimento finale in chiave economica e ambientale. Per quanto concerne l’ambito delle bonifiche ambientali, oltre al compito citato legato all’esecuzione di ispezioni o sopralluoghi, questi tecnici, pur non avendo responsabilità di firma rispetto ai futuri utilizzi di un terreno bonificato, partecipano alle diverse fasi della bonifica (campionamento in senso stretto, analisi di laboratorio e successivo trattamento), eseguendo il lavoro sul campo sotto la direzione di un geologo. Fra i compiti nuovi che un tecnico addetto alla bonifica ambientale dovrà senz’altro svolgere figurano, pertanto: eseguire attività di monitoraggio e campionamento sotto la direzione e la supervisione di un geologo a fini di bonifica; eseguire analisi di laboratorio sui campioni prelevati; operare interventi di recupero ambientale, ri-naturalizzazione, restauro, riabilitazione, risanamento e riqualificazione.

Tendenze del cambiamento rispetto alla rappresentazione attuale della Unità Professionale(*)

[TEXT4] Per quanto riguarda le conoscenze e le skill esse sono state analizzate per verificare la direzione assunta dal cambiamento anche in termini di incremento, mantenimento o diminuzione del peso di ognuna di esse, a partire da come sono attualmente declinate nella banca dati e relative alla Figura Professionale considerata. Le due tabelle seguenti contengono le prime 10 conoscenze e le prime 10 skill così come risultanti dall'Indagine Campionaria citata. In alcuni casi esse sono più di 10 in ragione del fatto che si è scelto di utilizzare il 10° valore, che in alcuni casi può riguardare più una conoscenza o skill. L'ordine delle conoscenze e delle skill è determinato dal fattore importanza.

[LIST 6]
Importanza
Complessità
Conoscenze
Legislazione e istituzioni
60 ↑
47 →
Chimica
56 ↑
50 →
Lingua italiana
52 →
51 →
Servizi ai clienti e alle persone
46 →
40 →
Lavoro d'ufficio
45 →
42 →
Produzione e processo
43 ↑
34 ↑
Protezione civile e sicurezza pubblica
40 ↑
36 ↑
Trasporti
35 →
32 →
Lingua straniera
33 →
32 →
Matematica
33 →
28 →
Biologia
32 ↑
35 →
Skills
Comprendere testi scritti
76 →
62 →
Ascoltare attivamente
71 ↑
60 →
Scrivere
68 →
61 →
Parlare
67 →
62 →
Gestire il tempo
67 ↑
54 →
Capacità di analisi
65 ↑
55 ↑
Apprendimento attivo
63 ↑
57 ↑
Adattabilità
61 ↑
54 →
Risolvere problemi complessi
61 ↑
52 ↑
Senso critico
60 ↑
55 →

[TEXT5] In alcuni casi sono indicate ulteriori conoscenze e competenze che i partecipanti al Tavolo hanno considerato come necessarie nel futuro scenario e non presenti tra le prime 10 individuate dall'Indagine.

[TEXT6] INDICAZIONI PER IL SISTEMA DELL’EDUCATION
Il sistema di istruzione e formazione dovrà dedicare uno spazio adeguato a formare le competenze trasversali che saranno sempre più essenziali per i tecnici della raccolta e trattamento dei rifiuti e della bonifica ambientale: le nozioni in materia di economia circolare e di sostenibilità ambientale che sempre più dovranno connotare l’approccio professionale di questi tecnici; le competenze informatiche necessarie per l’utilizzo di software e smart device necessari per lo svolgimento dei compiti previsti; la possibilità di aggiornamento costante rispetto alla normativa di riferimento sui rifiuti e sull’inquinamento ambientale e una conoscenza delle principali forme di certificazione (a titolo di esempio, l’Eco-Management and Audit Scheme (EMAS) e il marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea Ecolabel che contraddistingue prodotti e servizi che, pur garantendo elevati standard prestazionali, sono caratterizzati da un ridotto impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita, ecc.).


[LEGENDA] Fonte: INAPP in collaborazione con esperti di settore delle istituzioni, parti sociali e mondo imprenditoriale ed accademico