Rapporto INAPP 2022
A seguito dell’emergenza sanitaria, che ha stravolto il sistema economico e sociale del nostro Paese, riaffiorano gli scogli di un mercato del lavoro in cui l’occupazione sembra essersi incagliata da anni. Malgrado la spinta delle nuove tecnologie e delle nuove modalità organizzative, restano i nodi di un’occupazione sempre più atipica e con sofferenze retributive. Un supporto potrebbe venire dalla formazione, che mostra una ricca offerta di percorsi, cui tuttavia non corrisponde una altrettanto forte partecipazione, mentre le competenze stentano ad allinearsi alle esigenze produttive. In tale contesto, le categorie più deboli restano più esposte al rischio crescente di disagio e povertà, mentre aumentano le disuguaglianze e si manifesta la necessità di un aggiornamento dei sistemi di welfare. A questo si aggiunge una congiuntura eccezionalmente sfavorevole che va a incidere su debolezze ormai croniche e dove emerge chiara l’urgenza di interventi mirati e strutturali.
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Rapporto INAPP 2021
Negli ultimi mesi il mondo del lavoro ha subito una sorta di ‘stress test’ che ha messo in evidenza criticità e debolezze strutturali, aprendo profonde ferite non ancora cicatrizzate. Tra le ferite si registrano le difficoltà, e spesso la chiusura, di diverse unità produttive; i licenziamenti, i mancati rinnovi dei contratti a termine e le difficoltà del lavoro autonomo; la caduta del reddito da lavoro (anche da lavoro atipico) per larghe fasce della popolazione, cui si è sopperito con sostegni di emergenza in aggiunta al pilastro del Reddito di Cittadinanza; l’accentuazione dei problemi nella prospettiva di genere e dell’inserimento lavorativo della popolazione giovanile. Ma la crisi legata alla pandemia ha intaccato anche la dimensione del vivere sociale: i processi educativi per tutte le età hanno subìto torsioni spesso con conseguenze negative, i rapporti interpersonali, quando non interrotti dagli esiti letali dei contagi, sono stati sottoposti a tensioni che hanno colpito specialmente i soggetti costretti a condurre nuove forme di convivenza e di lavoro in condizioni di emarginazione sociale e di disagio abitativo; i disabili e le persone bisognevoli di assistenza medica hanno spesso dovuto affrontare lunghi periodi di isolamento e di paura.
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