Obiettivo: sviluppare un modello valutativo relativo agli effetti del Servizio Civile sui giovani coinvolti anche attraverso nuovi indici multidimensionali innovativi, sulla cittadinanza attiva e sull’occupabilità Unità di rilevazione: individui di età 18-28 anni Tecnica di raccolta dati: misto CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing)/CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) |
Il Servizio Civile, per sua natura e storia, si delinea come strumento su cui investire in favore dell’occupabilità e della cittadinanza attiva e per ridurre il numero dei Neet nel nostro Paese. Per questo l’Inapp, nel 2016, in sinergia con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e con la Presidenza del Consiglio, Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile, ha realizzato la prima indagine campionaria rivolta ai giovani operatori volontari del Servizio Civile, sono state analizzate motivazioni, aspettative, soddisfazione e profili dei volontari in Servizio Civile, per fornire dati e strumenti di analisi utili per intervenire in maniera mirata, adeguata ed efficace in una logica di policy advice.
Il Servizio Civile si configura, secondo i dati, come uno strumento innovativo ed efficace nell’ottica del potenziamento dell’occupabilità e si delinea come un’esperienza generativa e “democratica” nei suoi effetti positivi; risulta in grado di azzerare le quote di “inattivi” (agendo fortemente sui profili Neet), di riorientare i progetti professionali dei volontari e di innalzare i livelli di occupabilità dei giovani coinvolti, indipendentemente dalle variabili anagrafiche di partenza e dal background familiare. Quanto alla “cittadinanza attiva”, i dati confermano che la dimensione partecipativa può essere una leva anche per l’occupabilità, insieme alla formazione formale, e suggeriscono che andrebbe considerata dai policymaker come un driver importante nella progettazione delle politiche attive rivolte ai giovani.
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